I gioielli provengono esclusivamente dalla Terra? Non per gli antichi egizi.
Di recente è stata trovata un collana di perle dentro una tomba egizia, la quale si stima abbia circa 5300 anni. La cosa curiosa non è tanto la collana di perle, quanto il materiale utilizzato, che dopo varie analisi risulta essere ricavato da un frammento di meteorite.
Il risultato dello studio è stato pubblicato il 20 maggio sulla rivista Meteoricts & Planetary Science. Per gli esperti rimane un rebus capire come migliaia di anni fa, gli egiziani riuscivano a lavorare i minerali utilizzando meteoriti.
I ricercatori suggeriscono che probabilmente, dato il rispetto che avevano gli egiziani verso gli astri, se incontravano un meteorite lo reputavano un dono di Dio, quindi veniva utilizzato per ricavarne dei gioielli esclusivi per le persone importanti.
Tuttavia, le prove che riguardano la fusione del ferro in Egitto risalgono al 6° secolo aC, ma gli archeologi hanno trovato dei manufatti in ferro molto più datati nella regione, tra cui nella tomba di Tutankhamon. Tali manufatti sono praticamente un’esclusiva di tombe di alto rango, secondo Diane Johnson della Open University di Milton Keynes, Regno Unito, co-autrice della ricerca.
Delle precedenti analisi, avevano mostrato che il gioiello più antico mai ritrovato risaliva a circa 3.300 aC. Fu trovato nel 1911 in un cimitero di Gerzeh a circa 70 km a sud del Cairo.
Johnson e i suoi colleghi dopo aver analizzato il manufatto di perle (nella foto), sono giunti alla conclusione che questo gioiello egizio, fa davvero parte di un frammento di meteorite, ed è il più antico ad oggi mai ritrovato.
La superficie dell’oggetto contiene bassi livelli di nichel, ma i livelli all’interno sono molto alti, come lo sarebbero in un meteorite.
Per analizzare questo “gioiello”, Diane Johnson, ed i suoi colleghi hanno usato la microscopia elettronica e la tomografia computerizzata per analizzare una delle perle, che hanno preso in prestito dal Museo di Manchester.
I ricercatori non hanno potuto tagliare il prezioso manufatto, ma hanno individuato delle zone in cui la superficie esposta era in grado di fornire ciò che Johnson descrive come “piccole finestre” sul metallo conservato all’interno.
La microscopia ha dimostrato che il contenuto di nichel di questo originale metallo era alto, fino al 30%, il che suggerisce che effettivamente proviene da un meteorite. Grazie ai dati analizzati, gli archeologi sono riusciti a capire la provenienza del metallo, che aveva una struttura cristallina chiamata Widmanstätten. Questa struttura si trova solo nei meteoriti di ferro che si raffreddano molto lentamente dentro i loro asteroidi genitore.
In altre parole, il meteorite contiene lo stesso materiale del nostro Sistema Solare primordiale.
(Fonte: www.nature.com)